Quasi un terzo degli italiani vive in condizioni di mobility poverty. La nuova edizione dell’Osservatorio Stili di Mobilità

Novembre 7, 2023
Limitata disponibilità del trasporto pubblico e scarsa accessibilità ai servizi di prossimità. In Italia, tutto ciò ancora ostacola gli sforzi per ridurre l’uso dell’auto privata, i cui costi (acquisto e carburante) sono aumentati.

Il 30% della popolazione è costretto a rinunciare a spostamenti, sacrificando opportunità di lavoro, studio e visite mediche: analisi inedita sui divari sociali nella mobilità in Italia nel rapporto realizzato da Ipsos e Legambiente.

La mobilità dovrebbe essere un diritto e non un lusso. Eppure in Italia gli sforzi per ridurre l’uso dell’auto privata, i cui costi (acquisto e carburante) sono aumentati, sono ancora ostacolati da una limitata disponibilità del trasporto pubblico e una scarsa accessibilità ai servizi di prossimità.  Ben tre italiani su dieci hanno dovuto, infatti, rinunciare negli ultimi anni a opportunità di lavoro (28%), di studio (17%), visite mediche (19%) o spostamenti per piacere e relazioni (25%).

Napoli e Roma le città più colpite

Le città più colpite da una condizione di precarietà nella mobilità sono Napoli con il 34% dei cittadini che non sempre riesce a spostarsi e Roma con il 33%, mentre a metà strada si trova Torino, con il 28%. Invece, nelle città di Milano e Bologna, generalmente più benestanti e con un’elevata offerta di mobilità sostenibile ed elettrica, il livello di precarietà si attesta intorno al 20-21%.   

Le cause sono soprattutto l’assenza di alternative all’uso dell’auto privata a causa della distanza dai servizi essenziali come le strutture scolastiche e mediche nelle vicinanze, così come le carenze dei trasporti pubblici, come la mancanza di fermate con orari poco convenienti, e l’assenza di servizi di sharing. Incidono anche le condizioni economiche delle famiglie, che rendono difficile sostenere i costi del carburante e le distanze eccessive senza alternative all’auto.

È quanto emerge in sintesi dalla terza edizione del  rapporto dell’Osservatorio Stili di Mobilità,  realizzato da Ipsos e Legambiente in collaborazione con Unrae, che analizza annualmente i comportamenti e le propensioni di mobilità degli italiani.

L’indagine è stata condotta su scala nazionale e nelle città di Milano, Torino, Bologna, Napoli e Roma, nell’ambito della Clean Cities Campaign.

"Per molti italiani spostarsi non è più un diritto, ma un problema. Le cause principali? Decenni di sotto-investimento nel tpl e di predominio indiscusso dell’auto a combustione interna. Invece di fare la guerra alla bici e alle città 30km/h il ministro Salvini lavori con i sindaci delle grandi città per rendere la mobilità urbana davvero accessibile a tutti e sostenibile per quanto riguarda clima, qualità dell’aria e uso dello spazio pubblico"
Claudio Magliulo
Head of Italy, Clean Cities Campaign

Nel briefing “Win-win: 5 fast and fair solutions for cleaning up urban transport”, Clean Cities propone cinque soluzioni immediate che allevierebbero almeno in parte il problema della mobility poverty nelle città europee.  

Guarda la registrazione dell’evento di lancio dell’Osservatorio Stili di mobilità:
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